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Leonardo, il colosso italiano ex-Finmeccanica, oggi si presenta come una stella che riesce a brillare sui mercati economici ma non su quelli finanziari. In particolare, ultimamente stanno aumentando le richieste per gli elicotteri militari dell’azienda: Austria e Israele inviano nuove commesse, ma il titolo non decolla in Borsa.

La quotazione delle azioni Finmeccanica rimane al di sotto di 5€ per titolo, come se le ultime buone notizie non fossero abbastanza per convincere gli investitori. Oggi vogliamo fare un piccolo riassunto della situazione e delle previsioni per i prossimi mesi.

L’accordo con Israele e la commessa austriaca

A febbraio 2019 è nato un nuovo accordo tra Italia e Israele per la difesa: il nostro Paese si impegna ad acquistare sistemi missilistici dal gruppo Rafael, mentre Israele avrà in dotazione nuovi elicotteri militari prodotti da Leonardo. All’azienda sono subito arrivate commesse per 12 elicotteri AW119 destinati all’addestramento dell’aeronautica israeliana, insieme a due simulatori per le prove pre-volo.

Di recente è arrivato un nuovo, importante ordine: 5 nuovi elicotteri AW119KX, i cosiddetti “Koala” usati soprattutto per il pattugliamento dei confini. Tra gli illustri clienti a cui è in dotazione ci sono già, ad esempio, la Marina degli Stati Uniti e la polizia di New York. Potente, spazioso e dotato di un solo motore, è assolutamente il primo della classe. Un vero gioiello dell’ingegneria italiana, disegnato da Agusta (ora AgustaWestland), azienda controllata dal gruppo Leonardo.

La commessa ha un valore di 350 milioni di euro, non pochi sul bilancio di Leonardo. Questo, però, non è riuscito a far passare al titolo la soglia psicologica dei 5€ per azione. Anche trainata da un FTSE MIB che non sta recuperando con forza dopo l’emergenza-coronavirus, questa è un’azione piuttosto sottovalutata rispetto al suo valore intrinseco.

Non solo, ma anche l’aeronautica austriaca apprezza gli elicotteri Leonardo. Il 22 settembre è stato annunciato un nuovo ordine da 18 elicotteri AW169M. Sempre prodotti dall’ingegneria di AgustaWestland, questi sono la versione più strettamente militare della linea AW169; sono adattabili al trasporto di truppe, all’evacuazione medica e al pattugliamento, ma con le 2 mitragliatrici da 7,62 mm e la possibilità di montare missili all’esterno sono anche temibili avversari sul campo di battaglia.

Anche in questo caso parliamo di un’operazione da 300 milioni di euro, un valore tutt’altro che trascurabile. Nonostante ciò, Leonardo ha chiuso la stessa giornata di negoziazioni con un calo dell’1,3% del valore azionario.

Dove si sono nascosti i tori?

Il mercato ribassista è forse il frutto della paura per una seconda ondata di contagi, forse una previsione implicita di vedere meno commesse in futuro. Eppure Leonardo si sta già attrezzando per aprire a nuovi mercati, sviluppando nuove linee per la produzione di attrezzature sanitarie e misure per il contenimento delle epidemie.

Probabilmente, se fosse quotata sul NYSE, l’azione avrebbe già preso il volo. Ma la Borsa di Milano sta recuperando lentamente e come spesso accade, titoli energetici e bancari trascinano tutte le altre azioni nella loro stessa direzione. Ora bisognerà vedere quando finirà l’effetto della pandemia sui mercati finanziari e quando gli investitori torneranno a essere saldamente rialzisti su Leonardo.