0 4 minuti 5 anni

La ripresa del mercato immobiliare per il settore residenziale che ha contraddistinto il 2018 ha confermato quanto di buono il settore aveva messo in mostra lo scorso anno. A Milano, per esempio, è stato registrato un notevole dinamismo delle compravendite, in modo particolare nella zona di corso Magenta, nel quartiere di Brera e in generale nel centro storico, mentre più statica è apparsa la situazione a Palestro e nella zona del Quadrilatero. Il motivo di tale differenza può essere spiegato con il fatto che alcuni quartieri richiamano la concezione di una città vecchia che, in quanto tale, non è più in grado di soddisfare le attese dei clienti nuovi e di assecondare le loro esigenze. I numeri permettono di scoprire che lo sconto medio si è ridotto di circa il 10%, mentre i tempi di vendita oscillano tra i 5 e i 6 mesi in media.

La crescita dei prezzi

I proprietari di appartamenti di lusso a Milano che possono festeggiare sono soprattutto quelli che hanno investito a Brera, dove le quotazioni sono in costante – seppur lieve – crescita. Il Quadrilatero si conferma la zona in cui i prezzi sono più alti, non solo per quel che riguarda le compravendite, ma anche in relazione al mercato delle locazioni. Le quotazioni si aggirano attorno agli 8mila euro al metro quadro, con punte di 9mila, per le zone di Brera, Duse e Palestro, mentre tra il Castello Sforzesco e Pagano si rimane attorno ai 6mila euro al metro quadro. Il vero oggetto del desiderio per gli investitori è rappresentato da un appartamento di circa 200 metri quadri – non importa se ristrutturato o nuovo – dotato di un terrazzo e con impianti tecnologici di qualità. La presenza di un box auto è una delle condizioni più richieste.

La situazione di Roma

Se Sparta ride, Atene certo non ha motivi per piangere. Fuor di metafora, anche a Roma la situazione del mercato delle residenze di lusso è più che rosea, con una domanda di acquisto che appare in crescita; la sola eccezione che deve essere tenuta in considerazione è quella diSalario-Trieste, mentre una lieve depressione del trend dei prezzi, attorno allo 0.2%, si è registrata anche in zona Flaminio. In generale, comunque, i potenziali acquirenti hanno dimostrato un ritorno di interesse; il rovescio della medaglia è rappresentato da un’offerta di immobili che resta carente, se si esclude da questa analisi il centro storico. Qui già nel 2017 il numero di compravendite era in crescita, e lo stesso andamento è stato confermato quest’anno. Ci vogliono circa 7 mesi di media per arrivare alla conclusione di una trattativa: nel 2017 ci voleva quasi un mese in meno.

Il centro storico e gli altri quartieri della Capitale

L’eterogeneità dei quartieri di Roma fa sì che tra una zona e l’altra vi siano differenze di prezzo anche molto significative, con uno sconto medio pari al 14%. C’è da tenere conto, inoltre, delle differenze delle caratteristiche degli edifici. Tutto considerato, la zona della Città Eterna con i prezzi più alti resta quella del centro storico, con il ristrutturato e il nuovo che arrivano a picchi di 12mila euro al metro quadro e una media superiore ai 10mila euro; per l’usato, invece, è raro scendere al di sotto degli 8mila euro.

Aventino e Trastevere

Sul podio ideale delle quotazioni del mercato delle residenze di pregio della Capitale, dopo il centro storico si collocano Aventino e Trastevere. Bene anche le performance di zona Prati e zona Parioli.