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Si definiscono ultrasuoni tutti quei segnali acustici che non possono essere percepiti dall’orecchio umano in quanto la loro frequenza è superiore ai 20 mila Hertz. Questa peculiarità, però, li rende fruibili per diverse applicazioni sia mediche che biologiche e sono il principio chiave su cui si basano le cosiddette lavatrici a ultrasuoni, che sono in grado di igienizzare a fondo blocchi motore, ceramica, componenti elettroniche e persino CD.

Nella scelta della migliore, ovviamente, va preso in considerazione il tipo di uso che s’intende farne ma, soprattutto, scegliere marchi fidati e prodotti ben descritti, specie se si acquista online: ad esempio, questa pulitrice ad ultrasuoni fa parte di un’ampia gamma di proposte adatte davvero a ogni esigenza. In tal senso, la professionalità del sito RS Components ne fa uno dei portali più cliccati in tal senso.

La cavitazione acustica

La cavitazione acustica è quel procedimento secondo il quale gli ultrasuoni di propagano in un liquido creando onde d’urto che colpiscono gli oggetti da ripulire a fondo. A seguito di una pressione negativa, infatti, si riproducono delle cavità che rilasciano calore ed energia in aree ben definite.

Perché ciò si verifichi basta collocare l’oggetto (o gli oggetti) nell’apposito cestello e procedere con il programma più adatto, come si farebbe normalmente con una lavatrice per il bucato: in questo caso, però, i cicli delicati si riferiscono a elementi fragili come quelli costituiti da ceramica o poco sporchi, mentre quelli più completi e aggressivi si prediligono per le componenti meccaniche molto grasse.

Caratteristiche tecniche della lavatrice a ultrasuoni

Come già accennato, le lavatrici a ultrasuoni hanno dimensioni diverse a seconda del tipo di oggetti da introdurvi e hanno capacità che partono da meno di un litro fino a ben oltre i 30. Anche il cestello interno sarà dedicato a elementi piccoli come i gioielli o avrà un’ampiezza tale da accogliere le parti di una bicicletta.

Ma, a essere determinante, sarà il connubio tra temperatura, frequenza delle onde sonore e tipologia di liquido. Quest’ultimo, è normalmente una soluzione a base di acqua e detergenti ma, laddove si debbano rimuovere tracce più consistenti e ostinate, sono previste anche formulazioni a base alcoolica per igienizzare meglio. Naturalmente, si tratterà di liquidi sicuri che hanno un basso grado d’infiammabilità.

La temperatura massima raggiunta può essere di ben 80 gradi e si può regolare in sinergia con la potenza (tra i 30 e gli 800 watt) e con la durata stessa del lavaggio. Oltre ai programmi delicati o alla massima potenza, una buona lavatrice a ultrasuoni dovrebbe anche prevedere un ciclo de-gas, che è quello che elimina velocemente il gas dal liquido risultando più performante in termini di igienizzazione. Scegliendo un tipo di lavaggio o combinandone diversi, il risultato cambierà e sarà estremamente personalizzato.

Come scegliere la lavatrice a ultrasuoni ideale

Tra le caratteristiche che vanno prese in considerazione quando si decide di acquistare una lavatrice a ultrasuoni, però, vi sono anche quelle strutturali: innanzitutto i materiali devono essere eccellenti per garantire la longevità dell’apparecchio, e ciò include anche l’usura delle parti più piccole. In tal senso, l’acciaio inox è quello che maggiormente si adatta alle alte temperature, oltre ad avere una resistenza ottimale ai componenti chimici e all’ossidazione

Poi, ovviamente, vi è la versatilità dell’apparecchiatura stessa che, nei modelli più grandi, potrebbe anche essere dotata di pratiche ruote per uno spostamento agevole da un punto all’altro. Non possono mancare accessori come i cestelli di ricambio, magari di varie dimensioni per accogliere oggettistica diversa e complementi come luci al LED e timer per impostare i lavaggi.