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Cimentarsi nella degustazione di un vino vuol dire abbandonarsi a un percorso sensoriale ed emozionale, in cui l’esperienza è il fattore dominante per poterla vivere a pieno.

L’apprezzamento nei confronti del vino è aumentato notevolmente negli ultimi anni, anche grazie alla miriade di eventi degustativi organizzati da locali e cantine e dai corsi promossi dalle varie associazioni.

Ma la degustazione è solo per gli esperti? Assolutamente no. Tutti possono imparare a riconoscere e apprezzare un vino, purché siano disposti a fare esperienza. Olfatto e gusto richiedono allenamento perché possano affidarsi e permettere a ogni appassionato di riconoscere le peculiarità di un vino.

Chiunque, quindi, può dedicarsi alla degustazione, senza necessariamente seguire corsi o conseguire certificazioni, utili, invece a svolgere specifici mestieri a livello professionale. Questi percorsi senza dubbio guidano in modo più preciso il processo di degustazione, permettendo di riconoscere e associare immediatamente specifici sentori alle peculiarità di un vino e a cosa sono dovuti. Alla fine, però, basta procurarsi un certo numero di bottiglie dalla migliore enoteca online di vini italiani e iniziare e fare pratica.

Si potrebbe iniziare anche solo mettendo a confronto un vino noto, che si è abituati ad assaggiare, e uno nuovo, sconosciuto, per iniziare a carpire quali sono le principali differenze tra le due tipologie, in termini di aromi, bouquet, colore e gusto.

In linea di massima quasi tutti i vini richiamano alla mente sentori floreali, fruttati, speziati, talvolta anche legnosi. Col tempo si imparerà a riconoscerli tutti e diventare degustatori provetti amatoriali.

Come seguire una verticale di vini

Per degustare più vini in un unico momento e carpirne le differenze è importante seguire un preciso ordine di degustazione che, di regola, deve partire dal più leggero fino a quello più forte. Sarebbe buona norma procurarsi un foglio o un blocchetto per appunti e segnare, per ogni vino assaggiato, il nome e le sue caratteristiche principali.

Non bisogna dimenticare che è meglio utilizzare un calice pulito per ogni vino diverso, per evitare che l’assaggio possa essere contaminato dal vino precedente.

Per eseguire al meglio una verticale, dunque, sempre meglio iniziare da spumanti secchi, poi proseguire con vini bianchi leggeri, strutturati, vini rosé e ancora vini rossi leggeri e poi quelli invecchiati. I passiti e i vini liquorosi vanno lasciati sempre per ultimi.

La logica di questo ordine risiede nell’importanza di abituare naso e palato a sentori e gusti sempre più forti e decisi, senza correre il rischio che gli ultimi possano coprire quelli più delicati, tipici dei vini più leggeri.

Come si degusta un vino

La scelta dell’ambiente in cui sorseggiare il vino è importante, perché deve esserci la giusta tranquillità per permettere di concentrarsi.

La degustazione inizia dagli occhi. Vale la pena, dunque, prima di iniziare, dedicare qualche istante all’osservazione della bottiglia e della sua etichetta, per conoscere meglio il territorio d’origine, le caratteristiche ed eventuali marchi di denominazione.

Dopo si può stappare e provare ad annusare il tappo, solo se questo è in sughero, per iniziare a captarne il sentore.

Versare poco prodotto in un calice e osservare il suo colore, meglio se a contrasto con una superficie bianca.

Portandolo al naso, si possono provare a riconoscere gli odori, associandoli a quelli a noi già noti. Questi possono richiamare alla mente frutti di qualunque tipo. Man mano che si annusano gli odori si può provare a scendere più nel particolare. Stessa cosa vale anche per il gusto. Assaporando piccoli sorsi si deve provare ad ascoltare le sensazioni su tutto il palato, per capire la robustezza e il sapore del vino.