Da gennaio in poi si saprà se le tante voci che hanno accompagnato queste settimane di assenza dal Mondiale siano vere. C’è chi dice che il Napoli crollerà, chi parla di ribaltone nelle zone Champions e così via.
Ma, a conti fatti, cosa dovremmo aspettarci dalla ripresa della serie A?
Il recupero degli infortunati
Un aspetto non di poco conto: la Lazio per settimane si è chiesta quando torna immobile e la risposta l’ha avuta ‘grazie’ al Mondiale. Torna a gennaio, dall’inizio. Perché in questi due mesi è stato organizzato un piano di recupero per il bomber biancoceleste non indifferente.
Anche la Salernitana dovrà fare a meno di Mazzocchi ma i tre mesi di stop diventano ‘magicamente’ uno solo. Per non parlare, poi, della squalifica di Pinamonti di soli 20 giorni, praticamente ininfluente. Il Milan potrebbe, finalmente, anche abbracciare Zlatan Ibrahimovic che vuole riprendere in mano i rossoneri e accompagnarli in una rimonta Scudetto che avrebbe dell’incredibile.
Infine, capitolo a parte la Juventus: i bianconeri, infatti, praticamente hanno giocato fino a ora senza Pogba e, in parte, Chiesa. A gennaio anche per la squadra di Torino sarà un altro campionato.
Le voci di mercato
Sì, è vero: delle tante voci di mercato che ci sono, poche si realizzano sul serio. Però, inutile girarci intorno, destabilizzano non poco gli ambienti. Perché lavorare con serenità è uno dei segreti del successo di ogni attività.
Magari pure inconsciamente, ma un calciatore potrebbe essere distratto dalle voci di mercato che circolano su di lui e ‘tirare’ la gamba sul finale di stagione. Chi riuscirà a resistere meglio al calciomercato, partirà sicuramente con un plus non indifferente.
Avere la mente sgombra non è un qualcosa di poco conto, per intenderci. Che permette di giocare con estrema lucidità tutte le gare che sono in programma.
La partenza
Sarà fondamentale partire bene in questa seconda parte di campionato. Basta un risultato negativo e partono subito i processi. Che, poi, si trascinano fino all’inverosimile facendo il gioco di chi vuole che quella squadra non faccia bene.
All’opposto, partire bene e inanellare anche due o tre vittorie di fila dà coraggio e trasmette positività. Quindi, la partenza potrebbe persino pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi stagionali. Insomma, più che a inizio del campionato ‘vero’, nel post Mondiale l’imperativo è partire bene.
Che, poi, tutto ‘rischia’ di venire da sé in maniera quasi automatica.