L’alopecia è un problema molto diffuso nel mondo. Si tratta della progressiva e quasi sempre irreversibile perdita di capelli. Oggi analizziamo insieme quali sono le tipologie di alopecia, dalle più rare a quelle più comuni. Una serie di approfondimenti utili sull’alopecia puoi trovarli su www.stopcaduta.it. Puoi così capire anche quando agire per rendere reversibile il processo ha senso e quando invece no.
Tutte le alopecie si suddividono fondamentalmente in due categorie. Cioè le alopecie cicatriziali e quello non cicatriziali. A loro volta si suddividono in ereditarie o acquisite.
Alopecia cicatriziale ereditaria:
L’alopecia cicatriziale ereditaria implica un processo assolutamente irreversibile perché appunto è cicatriziale. Si tratta di condizioni davvero molto rare. In particolar modo possiamo individuare l’alopecia cutis congenita e quella incontinentia pigmenti. La prima patologia nasce già durante la vita fetale, dove lo sviluppo cutaneo viene arrestato ed è impedita perciò la crescita dell’epidermide e del derma. Porta all’assenza di capelli di solito al centro del cuoio capelluto.
La seconda patologia invece interessa le bambine neonate. Sul cuoio capelluto iniziano a comparire delle eruzioni bollose che si diffondono sulla cute e si trasformano alla fine in lesioni cicatriziali.
Alopecia cicatriziale acquisita:
L’alopecia cicatriziale acquisita è più comune e può dipendere da diversi fattori. Per esempio si manifesta in seguito a una forte ustione di calore o di prodotti chimici. Oppure può avere origine nel corpo in seguito a una serie di patologie autoimmuni (come il lupus eritematoso discoide), infettive (come la tigna, l’herpes zoster, la varicella, la follicolite decalvante) o tumori.
Alopecia non cicatriziale ereditaria:
E’ una tipologia di alopecia che si manifesta soprattutto nel caso di una sindrome ittiosi ereditaria oppure quando vi è una struttura anomala del capello. L’ittiosi volgare non ha una cura specifica, però ci sono alcuni trattamenti che aiutano a limitare i disagi. Alcuni prodotti emollienti aiutano ad eliminare le squame. Viene utilizzato per esempio l’acido salicilico in una percentuale di 2-5%, oppure il lattato d’ammonio in percentuale compresa tra il 6 e il 12%.
Alopecia non cicatriziale acquisita:
Ci sono poi una serie di alopecie non cicatriziali e tra queste vi sono anche le forme di alopecia in realtà più comuni. Vediamole.
C’è l’alopecia androgenetica che viene considerata la forma di perdita dei capelli patologica più comune. Gli uomini sono più soggetti a soffrirne rispetto alle donne. La progressiva perdita di capelli si nota soprattutto nella zona frontale e in quella temporale. Quando colpisce la donna sono le zone laterali e frontale le più colpite. Un’attività anomala degli ormoni porta al lento deterioramento e assottigliamento dei capelli che iniziano poi a cadere. In caso di alopecia androgenetica occorre riconoscere subito il problema se vogliamo cercare di contenerlo.
L’alopecia arenata invece vede cadere i capelli a chiazze tondeggianti e molto ben definite. I margini sono infatti netti. Può colpire il cuoio capelluto ma anche la barba o altre zone del corpo. Può essere legata ad alcune malattie autoimmuni come per esempio la tiroide di hashimoto o la vitiligine.
C’è poi la tricotillomania, in questo caso non si parla di una malattia o un problema dell’organismo ma piuttosto un comportamento più o meno volontario ma sbagliato. La persona infatti inizia a spezzare i capelli con le mani, sempre nello stesso punto della testa. Quella che all’inizio è un’abitudine nervosa può trasformarsi in una psicosi. Questo porta alla formazione di diverse chiazze irregolari sul cuoio capelluto.